Qualche giorno fa mi è capitato di sentire alla radio Roberto Maroni. Qualcuno gli faceva notare quanto fosse incoerente la vicinanza del suo Partito a quello pseudo di Casapound. Lui, Leghista ma Antifascista, al fianco di Estremisti di Destra che si dichiarano senza pudore alcuno (nel 2015 oltre all’assenza di pudore va aggiunta anche una bella dose di coraggio) né più né meno Fascisti.
Per Maroni però è diverso: quello è Folclore. Sì, da oggi l’Apologia del Fascismo si chiama Folclore. Sarà per questo che non ho mai amato particolarmente i “Gruppi Folkloristici” che vedevo esibirsi in paese. Forse io, chissà come, sono sempre riuscito a vedere a fondo: sui palchi delle sagre paesane, i Gruppi Folkloristici non stringevano tamburelli, ma manganelli. E tra una pizzica e una tarantella, chiaro era il riferimento tra le righe al Duce.
Giornalisti incapaci, invece, parlano dei vari episodi di violenza di cui si rendono protagonisti questi Fascisti di Casapound omettendo la loro vera natura; un giornalista serio parlerebbe infatti di scontri tra Gruppi Folkloristici e appartenenti a Centri Sociali.
I veri e propri Gruppi Folkloristici, poi, stanno ormai pensando di fare coming out: via le immagini delle Madonne e dei Santi durante le feste religiose a cui partecipano con i loro manganelli travestiti da tamburelli; saranno sostituite da immagini del Duce.
E i Centri Sociali? E la gente con le Bandiere Rosse e il Che sul petto? Folclore?
No, ovviamente per Maroni e compagni (mi si perdoni il termine poco adatto) in quei casi si tratterebbe sempre e comunque di Estremisti di Sinistra, di Comunisti,
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