Conoscendo come funziona la distribuzione di alcuni film qui in Italia, io "Parasite", per sicurezza, l'ho visto ben prima della sua uscita nel nostro Paese. E direi di aver fatto bene.
Il film di Bong Joon-ho è un'opera superba, che sembra partire come la solita commedia, per trasformarsi ben presto in un dramma tanto assurdo quanto credibile. Il Capitalismo, le Classi Sociali, il Mito della Ricchezza e la sua conoscenza, fino ad arrivarci perfino dentro, come parassiti. La storia di un piano perfetto che sembra sfruttare il buonismo di facciata della famiglia Park, anzi del "ricco" in generale. Il tutto, ovviamente, nell'ombra, perché gli scarafaggi sono costretti a fuggire via con l'arrivo della luce. E arriverà mai quella luce a rendere tutto chiaro? A far tornare gli scarafaggi lì da dove erano arrivati, e a far riaccomodare gli agiati lì dove se ne stavano seduti fino all'arrivo del primo parassita?
Il film parte subito bene, mancando leggermente nella parte centrale, riprendendosi poi in quella finale, in cui si assisterà a un colpo di scena molto interessante (i dettagli e le parole, in film come questo, sono fondamentali) e a una conclusione inaspettata.
Di Bong Joon-ho avevo già apprezzato "Snowpiercer", e a breve mi tufferò anima e corpo nel resto della sua filmografia. Per quanto riguarda "Parasite", Palma d’oro all'ultimo Festival di Cannes, un solo consiglio: non lasciatevelo sfuggire.
(VOTO: 8 - Due povere famiglie)
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