domenica 26 gennaio 2020

Cormac McCarthy - La Strada

Di Cormac McCarthy lessi qualche anno fa "Non è un Paese per Vecchi", dopo aver visto il film dei fratelli Coen. Stavolta, visto che nella lista dei film che ho da guardare, tra i tanti, tantissimi, c'è anche "The Road", ho voluto fare il contrario. Un salto in libraria ed ecco tra le mie mani "La Strada"
C'è da dire che, come avevo avuto modo di constatare già con il libro precedente di questo autore, la scrittura di McCarthy è particolare. Una scrittura tutta sua, in cui i dialoghi sono senza virgolette, e che ci appare dunque come un susseguirsi di frasi, in cui sta al lettore capire quando qualcuno dice qualcosa e qualcun altro dice qualcos'altro. 
Fatta questa premessa puramente tecnica, passiamo al contenuto. 
Poche volte ho letto qualcosa che mi inquietasse, anzi, che mi incupisse in questo modo. "La Strada" è un romanzo che, nonostante non sia troppo lungo e complesso, ha comunque bisogno di pause. Almeno per quanto mi ha riguardato. La storia, che parla di un uomo e di suo figlio in viaggio verso una non specificata meta, in uno scenario post apocalittico da incubo, lascia davvero poco spazio alla speranza. Il mondo descritto da McCarthy è un modo cupo, vuoto, cinereo e freddo, freddissimo, talmente freddo che scorrendo le varie pagine non ho potuto fare a meno di provare una profonda compassione mista a brividi per i due protagonisti. Tutto è andato, tutto è finito, tutto è perduto. E allora perché andare avanti? Perché dirigersi, tra freddo, pioggia, neve e cenere, verso Sud? Cosa ci sarà mai a Sud? Come se non bastasse, il freddo e la desolazione di un mondo morto non saranno le uniche cose con cui i due poveri protagonisti dovranno fare i conti, perché, lungo quella strada, non saranno soli. La scrittura di McCarthy, poi, attraverso i suoi dialoghi serrati, le sue descrizioni spietate (alcune scene ti restano dentro), i suoi paragrafi brevi, ci porta velocemente, dopo aver preso comunque fiato, verso un finale che forse è l'unico possibile. 
Di storie dell'orrore ne ho lette tante, tantissime, e non so se questo romanzo possa definirsi un Horror. Fatto sta che l'angoscia e la disperazione che mi ha fatto provare questa storia, ha davvero pochi precedenti in tutto ciò che ho letto fino ad oggi. 
(VOTO: 10 - Portatori di Fuoco)

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