sabato 25 gennaio 2020

Tra la Via Emilia e l'Odio

Sei la candidata alla Presidenza di una Regione di cui non conosci i confini, non conosci le zone, non riconosci città importanti dalle foto, non conosci gli orari degli ospedali (qui la Regione non c'entra nulla). Come se non bastasse vieni perennemente oscurata nella campagna elettorale dal capo del Partito Politico a cui appartieni, tanto che alcuni elettori del suddetto partito, visto il grado culturale in cui versa l'Italia oggi, potrebbero persino arrivare a pensare che votandoti andrà a governare proprio lui, o meglio andrà a fare il Presidente del Consiglio, o ancora meglio della Repubblica o del Mondo e dell'Universo insieme. E poi odio, citofonate a sorpresa, blitz in esercizi commerciali da squadrista; ovviamente non tuoi, ma del tuo capo, perché tu conti quel che lui vuole farti contare, e ai tuoi elettori non importa nulla perché per loro è tutto una vergogna, un foradaibal, un parlatecidibibbiano, un primaglitaliani o meglio, pardon, primagliemilianoromagnoli! E ancora odio, paura e odio e "Qualcuno pensi ai bambini!" di Simpsoniana memoria. E alla fine?
E alla fine, nonostante tutto, alla vigilia del voto ci ritroviamo con un testa a testa. Sì, un testa a testa tra la candidata appena descritta e il suo avversario, il Presidente uscente, dopo 5 anni di buon governo, che ha portato la Regione (che lui conosce) a restare lì tra il top delle Regioni. E al riguardo, come se non bastasse, lo slogan della sua avversaria è un imbarazzante "Liberiamo l'Emilia-Romagna". Da cosa?! Liberarla da cosa?!  Da tutti i primati di una Regione che, seppur non sia il paradiso, primeggia appunto in tanti, tantissimi settori?
Non pensavo di temere per le sorti politiche della Regione che 10 anni fa ho scelto di far diventare mia. Ma domani, a scanso di tutto ciò che si poteva pensare dell'evoluta società del 2020 decenni addietro, mi ritroverò a fare i conti con esseri umani che entreranno nella cabina elettorale con una clava in mano. E posso soltanto sperare che alla fine della conta, domani sera, le clave saranno state di numero inferiore alle matite. Anche una in meno. Di questi tempi, nell'evoluto 2020, ci si accontenta.

2 commenti:

  1. Me lo sono sempre chiesta anch'io da che è cominciata la campagna elettorale: liberarci da che? L'Emilia-Romagna è una delle regioni in cui le cose vanno meglio, caso mai la mia speranza è che domani ci si liberi dalla minaccia di essere governati da queste capre. Buona serata.

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  2. La cosa più triste è vedere tutti gli emiliano-romagnoli (che dunque sanno bene come vanno le cose) andargli dietro. Indecenti davvero. E domani sera mi aspetto (ahimè) davvero di tutto...
    Buona serata a te ;)

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