Una piccola riflessione, o forse pensiero, o forse ancora divagazione esistenziale, sull'emergenza "Coronavirus" che stiamo vivendo in questi giorni in Italia: ieri, dando uno sguardo fuori dalla finestra del soggiorno di casa mia, ecco lei, la Luna, grande, luminosa, appena passata la Fase Piena. E allora ecco che ancora una volta, osservando quella meravigliosa palla luminosa nel cielo di una sera di marzo, una sera di paure, speranze, privazioni, mi sono ritrovato a riflettere su quanto sia insignificante al suo cospetto, e al cospetto di tutto ciò che ci circonda e ospita, la nostra vita; a come sia insignificante la nostra sorte. Passano gli anni, i secoli, i millenni. Passano i Dinosauri, le Grandi Scoperte, le Grandi Conquiste. Passano le Guerre, le Rivoluzioni, le Malattie. Passerà anche il Coronavirus e, soprattutto, passerà l'Umanità. Ma la Luna, almeno per molti, molti millenni dopo quell'ennesimo (e ultimo per noi) capitolo chiuso sul Pianeta a cui gira attorno, se ne starà ancora lì, silenziosa e impassibile. E se a qualcuno una riflessione del genere potrebbe sembrare triste, forse pessimistica, a me invece fa provare un gran senso di pace, perché guardando la Luna, pensando alla Luna, tutto appare ridimensionato.
E allora grazie, Luna, grazie di essere sempre lì, intorno a noi, a mostrarci ogni giorno le tue tante facce, e a farci capire che, in fondo, siamo davvero piccole cose. Grazie.
Anche se te ne freghi. Come sempre.
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