mercoledì 15 aprile 2020

Begotten (1991)

Di tutti i film assurdi, visionari, folli, all'apparenza (e non) incomprensibili, violenti, dissacranti, sconvolgenti, e chi più ne ha più ne metta, "Begotten" è senza ombra di dubbio uno di quelli che mi è rimasto più impresso. Innanzitutto partiamo dalla trama, se così vogliamo chiamarla: all'interno di una casa in campagna, un personaggio in maschera si suicida con un rasoio. Dopo la sua morte, dall'interno del cadavere emerge una donna, anch'essa mascherata, che masturbando i resti del morto... rimane incinta. Frutto di questo abominevole amore, è uno strano umanoide deforme. Mamma e figlio, allora, tenteranno di integrarsi in una sorta di tribù di uomini incappucciati. Ci riusciranno? Orrore chiama orrore, e per la bella famigliola le cose non andranno benissimo. 
Può bastare?
Certo che no...
 
Il film di E. Elias Merhige è girato interamente in un bianco e nero sporco, rovinato, senza dialoghi e con i soli suoni della natura come colonna sonora. Disturbante, all'apparenza del tutto incomprensibile, il colpo di scena, se proprio così vogliamo chiamarlo, arriverà nel finale, tra i titoli di coda. Una sorta di spiegazione originale, che lascerà finalmente allo spettatore gli elementi per interpretare ciò che ha visto in quell'ora e venti circa di delirio sofferente e allucinante, tanto da spingere i più audaci a una seconda visione, stavolta decisamente più consapevole. O quasi.
Un film non per tutti, anzi, per pochissimi, che si ama, si odia, o si schifa. E poi non dite che non vi ho avvisato.
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿🍿 - Sporca, lucida Follia


4 commenti:

  1. Questo è davvero per pochi: molto particolare, disturbante.

    Moz-

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  2. Particolare di sicuro. Disturbante ancor di più :D

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  3. Devo ancora vederlo, prima o poi colmerò questa lacuna xD

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