Di film atroci, violenti, disturbanti, ne ho visti davvero tanti. Ed è certo che a questa lunga lista da oggi si aggiunge anche "La Ragazza della Porta Accanto", il film del 2007 (da non confonderlo, a vostro rischio e pericolo, con quello del 2004) di Gregory Wilson. Ma l'orrore e l'atrocità disturbante di questo film, c'è da dire, si differenzia da quello degli altri per un aspetto fondamentale: il peggio del film, infatti, il vero orrore, sta nel fatto che tutto è tratto da una storia vera. E soltanto chi ha visto questo film e poi si è documentato sull'accaduto, sulla storia vera, potrà provare ciò che ho provato io alla fine: un orrore che va ben oltre ciò che si è visto sullo schermo. Perché, questo film ce lo dimostra, la realtà spesso è decisamente più terribile della fantasia o di qualsiasi adattamento cinematografico. La vera storia di Sylvia Likens, infatti, è atroce ben più del film che l'ha raccontata.
Ma di cosa parla The Girl Next Door?
Nell'estate del 1958, un ragazzino di nome David scopre che i suoi vicini di casa, i Chandler, hanno adottato due ragazze: le sorelle restate orfane Megan e Susan. A occuparsi di loro, dunque, sarà la loro zia, Rutherine Chandler, che insieme ai suoi tre figli le accoglie in casa dopo il terribile incidente che è costato la vita ai loro genitori. Ma ben presto il giovane David si accorgerà che le attenzioni di Zia Ruth nei confronti delle due ragazzine sono ben diverse rispetto a ciò che ci si sarebbe potuto aspettare da una parente. Comincerà così l'incubo di Megan e Susan, un incubo fatto di gesti e atteggiamenti di rara crudeltà, e che, al contrario della realtà, ovvero della storia vera da cui è tratto il film, almeno ci regalerà un epilogo agrodolce. Perché, e ve ne accorgerete se mai riusciste a trovare la voglia e la forza per andarvi a documentare sulla vera storia da cui è tratto il film, nella vita della povera Sylvia di dolce non c'è stato assolutamente nulla.
Ma di cosa parla The Girl Next Door?
Nell'estate del 1958, un ragazzino di nome David scopre che i suoi vicini di casa, i Chandler, hanno adottato due ragazze: le sorelle restate orfane Megan e Susan. A occuparsi di loro, dunque, sarà la loro zia, Rutherine Chandler, che insieme ai suoi tre figli le accoglie in casa dopo il terribile incidente che è costato la vita ai loro genitori. Ma ben presto il giovane David si accorgerà che le attenzioni di Zia Ruth nei confronti delle due ragazzine sono ben diverse rispetto a ciò che ci si sarebbe potuto aspettare da una parente. Comincerà così l'incubo di Megan e Susan, un incubo fatto di gesti e atteggiamenti di rara crudeltà, e che, al contrario della realtà, ovvero della storia vera da cui è tratto il film, almeno ci regalerà un epilogo agrodolce. Perché, e ve ne accorgerete se mai riusciste a trovare la voglia e la forza per andarvi a documentare sulla vera storia da cui è tratto il film, nella vita della povera Sylvia di dolce non c'è stato assolutamente nulla.
(VOTO: 8 - L'Inferno in Casa)
Io non ho visto il film ma ho letto il libro. Un pugno nello stomaco. Conosco anche la vera storia di Sylvia, non so se avrò mai la forza di guardare anche il film.
RispondiEliminaLeggerò il libro appena finisco quello che sto leggendo in questo momento. Io ho visto il film senza conoscere la storia (per evitarmi troppe "anticipazioni"), e in effetti per chi già la conosce non è un film facile da affrontare.
RispondiEliminaPurtroppo non è il mio genere.. letterariamente mi fermo a Stephen King, mentre due dei miei cult al cinema nel genere (iperbole dell'horror) sono L'armata delle tenebre e La notte dei morti dementi...spettacolari!
RispondiEliminaUno dei film più duri e atroci che abbia mai visto. Davvero...
RispondiEliminaE pensare che ci sono altri due filmetti con un titolo uguale...
Quando incappo in questi film cerco di pensare ad altro.
RispondiEliminaNon mi piace la parte del masochista.
Concordo con Franco Battaglia.
Ciao io la storia la conosco.
RispondiEliminaMi ha incuriosito la rece che fece a suo tempo Armellini de Il buio in Sala , praticamente non ha scritto niente del film, guardartela se hai tempo ...ho visto che ogni tanto commenti da lui.
Non ho il coraggio di guardarlo ..perché non riesco a capire come possa starci un finale agrodolce ..vuol dire che non è così fedele alla vicenda reale?
È su Netflix ma per sta cosa mi tengo alla lontana.
A me film disturbanti piacciono anche abomini come A Serbian film ma quando sono ispirati a cose vere dove le vittime son bambini e ragazzini ... e le crudeltà sono insopportabili faccio una cernita: tipo Evilenko sul mostro di Rostow me lo son guardato senza farmi troppi problemi.
Questo della ragazza della porta accanto mi frena.
Chiederti di spoilerare sto finale agrodolce è troppo?
Scusami se mi permetto.
@Franco: beh sì, questo è proprio un film "di genere". Sui film che hai citato, il primo è un grande classico! Mentre il secondo una commedia zombie divertentissima! Ormai un classico anche quella :D
RispondiElimina@Riky: io di altri film col titolo uguale conosco soltanto quello del 2004. Quindi ce n'è anche un altro? Immagino comunque chi per sbaglio si imbatta in questo aspettandosi la commediola super leggera...
@Gus: questi film non sono per tutti. Effettivamente bisogna avere una minima dose di masochismo per arrivare fino in fondo...
@MAX: andrò a leggermi volentieri la recensione sul Buio in Sala.
Sul finale "agrodolce" forse sono stato troppo generoso con il termine. Non ti aspettare un lieto fine, anzi... forse ci si resta ancor più male. Comunque, te lo spoilero senza problemi, avvisando come di consueto :D
!SPOILER!
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Nel film almeno c'è una sorta di storia d'amore tra le e David, mai davvero dichiarato né vissuto, che comunque viene fuori nell'ultima frase di Meg, che prima di morire dice proprio a David di amarlo, mentre lui le sta vicino mentre se ne sta andando sul letto dove l'hanno ritrovata in condizioni pietose. Insomma... mi riferivo quindi a questo sentimento che viene fuori, anche se come scena finale, devo ammetterlo, è straziante quanto e forse ancor di più rispetto a tutto il resto visto fino a quel momento.
Terribile davvero.
Ah MAX, dimenticavo: A Serbian Film forse come scene è più crudo rispetto a questo, ma qui è la storia ad essere "forte" proprio per via dell'ispirazione a una storia davvero accaduta.
RispondiEliminaSon d’accordo con te .
RispondiEliminaPer me “A Serbian” in un certo senso resterà il mio film del cuore per qualcosa che va aldilà dei contenuti che indubbiamente ripugnano e mi ripugnano..ma che mi ci fanno sorvolare perché sono finzione ( non può dire che quel film è ispirato a fatti realmente accaduti ) ed è comunque il mio “ primo” film .
Quello che mi ha fatto scoprire Il buio in sala e soprattutto quel blogger di cui ho molta stima e perché poi da li indirettamente ho scoperto il mondo dei blog.
Ho cominciato a commentare in giro ecc...
Insomma se non ci fosse stato A Serbian film molto probabilmente non sarei qua a commentare da te.
Se invece avessi scoperto il mondo dei Blog passando per un film come La ragazza della porta accanto sicuramente non sarei qui a scriverti quello che ti ho scritto perché appunto ispirato a un fatto realmente accaduto.
Che mi fa orrore.
Grazie per lo Spoiler , adesso che so non credo che cambierò comunque idea sul guardare quel film.
Ciao
L'argomento mi è del tutto nuovo e lo trovo parecchio interessante. Devo solo scegliere se iniziare dai fatti di cronaca, dal libro o dal film.
RispondiEliminaBel post, mi hai incuriosito.
@MAX: "A Serbian Film" non è ispirato a fatti realmente accaduti, certo, ma non so se sai che il regista lo ha descritto come una sorta di diario delle violenze del Governo Serbo contro il popolo. Una sua interpretazione, da rispettare, anche se io non c'ho visto particolari richiami in tal senso.
RispondiElimina@Mick: grazie! Io ti consiglierei di iniziare dal film, cioè la rappresentazione più semplice e diretta della storia. Poi la curiosità, com'è capitato con me, ti spingerà sicuramente verso il fatto di cronaca e il libro.
Si, credo sia il metodo di ingaggio giusto
EliminaSo tutto di quel film caro Guido ...e tanti lo hanno criticato proprio per il discorso della metafora sul governo Serbo nei confronti del suo popolo.
RispondiEliminaDicendo che era solo un pretesto da parte del regista per mettere in scena le oscenità che si vedono nel film.
Io la mia l’ho palesata a suo tempo..stop mi fermo qua.
Su La ragazza della porta accanto non so se riuscirò mai a vederlo o leggere il libro , dicono sia più atroce del film .
Pensavo che conoscere il finale ( grazie per lo spoiler) mi avrebbe aiutato nell’impresa.
Ma purtroppo non ci vedo nessun lieto fine ...è proprio fedele ai fatti realmente accaduti alla Likens compreso la morte della protagonista.
Forse un giorno ci riuscirò ma per ora no.
@MAX:hai scritto qualcosa di quel film? Se sì fammi sapere dove che vado a dare un'occhiata, visto che A Serbian Film resta uno dei film che mi ha colpito di più in assoluto...
RispondiEliminaRiguardo invece La Ragazza della Porta Accanto, fammi sapere la tua se dovessi vederlo :)
@Mick: infatti penso sia meglio fare così. Poi nel caso fammi sapere cosa ne pensi ;)
No , come ho scritto è il mio primo commento di un film su Il buio in sala.
RispondiEliminaQuella recensione continua avere commenti e visualizzazioni ancora oggi seppur sporadiche.
Oltre a quella di Armellini ti consiglio anche quella che ha fatto Severino su Obsidian mirror i, il suo blog.
Se ti interessa il film ...credo che troverai tutte le risposte alle tue domande.
Molte volte le risposte vengono leggendo i commenti di tutti più che dalla singola rece.
No no non credo proprio di avere la forza di vederlo quel film ...però se cambio idea te lo farò sapere.
Ciao
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Sì Max, ho letto sia la recensione che il tuo commento, che ho trovato anch'io perfetto e totalmente condivisibile. Ma sulla scena incriminata (che a distanza di anni ricordo ancora, ahimè, alla perfezione), c'è da dire una cosa: una volta appurato che un film come A Serbian Film non è per tutti, anzi per pochi, anzi, meglio, per pochissimi, sarebbe convenuto al regista frenarsi nella messa in scena di quel delirio? Che poi, purtroppo parlo per esperienza lavorativa personale, di orrori del genere ne esistono anche nella realtà.
RispondiEliminaPerdonami ma ricordami quale è la scena incriminata?
RispondiEliminaNe hanno veramente parlato di tante...e son passati degli anni.
C’era un calderone di abomini dentro quel film..
Quella del bambino... nel letto... tra tutte le scene terribili del film, quella è senz'altro la più terrificante.
RispondiEliminaTi riferisci alla scena dove Milo sotto droga sodomizza il figlio incappucciato ( anche lui drogato) e l’altro ( il fratello di lui) pensa alla moglie di Milo.
RispondiEliminaGuarda pensavo ti riferissi al porno bambolotto..hmn scusami neonato -:)
È una questione di sensibilità alla fine ...de sta cosa ne ho discusso a iosa con Armellini e altri.
La scena per me almeno da pugno nello stomaco ..quella che mi ha fatto davvero star male è il finale con il suicidio a tre.
Arrendersi senza combattere ...così l’ho inteso io.
E non parlo di quello che succede dopo con i tre corpi..è proprio il gettare la spugna che mi ha fatto star male.
Per me il film poteva finire con le scene di lotta e uccisione dei cattivi subito dopo la scena dello stupro a moglie e figlio.
Ma non sarebbe stato A Serbian film e non saremmo qui a parlarne.
Comunque ci son tanti film che mi han fatto stare male in maniera diversa e penso che anche se non l’ho visto, ma a sto punto conosco la trama completa e so che non ci sono scene di violenza mostrate ma solo intuite ..come nella Ragazza della porta accanto
che son peggio per me (a differenza di un film come quello di Spasojevic dove c’è la “spettacolarizzazione “ della violenza) e penso che potrebbe sortire l’effetto di farmi star male , appunto.
Vedo che scrivi libri ..non lo sapevo.
Ciao
Vero... il finale è davvero un pugno nello stomaco, e in effetti è forte proprio per quell'arrendevolezza che trasuda, che dopo tutta la spirale di violenza fino a quel momento vista ti lascia davvero interdetto...
RispondiEliminaE come detto La Ragazza della Porta Accanto, invece, ha la sua forza, terribile, proprio nella storia vera da cui è tratta, senza quella spettacolarizzazione di cui hai accennato riguardo Serbian Film; visto che, ahimè, non ne ha bisogno. E certo, c'è da star male, soprattutto dopo la scena finale di cui ti ho parlato.
Sì, scrivo tanto... è la mia più grande passione ;)