Da bambino il giorno di San Silvestro era un giorno parecchio atteso. E non per il cenone, per il brindisi, per l'arrivo del nuovo anno o per il concertone/spettacolo in TV (sì, un tempo ci si accontentava davvero di poco). L'attesa, spasmodica, era per la Grande Notte dei Botti, che mi vedeva non soltanto spettatore (dalle mie parti d'origine sparano tutti e di tutto), ma anche assoluto protagonista. Rifornito di confezioni da 100 di "Svedesi" (e qualcuna anche di "Minerva", o di "Fiesta", o di "Raudi Tipo C-1", o di "Sandokan", o di "Viper 1"...), proprio come queste...
...pochi minuti prima della mezzanotte mi piazzavo sul balcone insieme a mio nonno e, allo scattare del nuovo anno... FUOCO! Fino a far salire una vera e propria nebbia all'odore di polvere da sparo.
Oggi come oggi mi viene da riflettere su una cosa: possibile che i miei genitori non dicessero nulla? Cioè: possibile che mio padre e mia madre permettessero a mio nonno di prendermi come apprendista fochista, all'età di 9, 10, 11 anni, e farmi maneggiare petardi, razzi, e qualche anno dopo, anche vere e proprie mini batterie di fuoco? Incredibile come siano cambiati i tempi, perché non ero l'unico bambino a farlo. Oggi, in quanti permetterebbero a un bambino di 10 anni di giocare con quella roba? E mi ci divertivo non soltanto nella notte di San Silvestro (quella era dedicata, appunto, allo show con mio nonno), ma anche e soprattutto durante l'intero periodo natalizio. Se ci penso adesso, mi ritengo davvero fortunato a ritrovarmi ancora con 10 dita. Perché, sia chiaro, non ci si limitava soltanto a sparare, ma ci si sfidava in robe davvero assurde. Per esempio:
- "Ragazzi, vediamo chi riesce a tenere il petardo in mano per più tempo dopo l'accensione prima di lanciarlo! Uno, due, tre..." Con un conteggio (fatto a turno da un altro dei presenti) spesso e volentieri del tutto personale e tutt'altro che imparziale. E quante volte il botto è esploso un secondo dopo, e anche meno, averlo lanciato. Personalmente ricordo ancora la sensazione della piccola onda d'urto di uno "svedese" esploso credo mezzo secondo dopo averlo lanciato; ma vinsi la sfida, perché quando il botto ti scoppiava vicino alle dita, tanto da fartele tremare, allora eri uno a posto, e la sfida finiva lì, anche perché... "Uagliù, non scherziamo. Abbiamo rischiato di farci male. Lasciamo perdere va...". Per poi ricominciare il giorno dopo.
- "Oh, vediamo chi riesce a infilare il petardo (acceso ovviamente) in una bottiglia vuota di birra (ce n'erano in quantità industriale per terra, in parcheggi e piazze mercato), rimetterci il tappo (se si trovava) o un sassolino per tapparla, e scappare via prima dell'esplosione!" Anche perché dovevi ritrovarti a una certa distanza, visti i cocci e le schegge di vetro che saltavano dappertutto. No, non potete neanche immaginare...
- Questa seconda sfida, comunque, si divideva in altre decine di sfide: far esplodere flaconi di plastica (con due, tre, quattro petardi), riuscire a far sollevare una pietra grande grazie al botto dei "Magnum" o dei "Mefisto" (proprio quelli della foto a inizio post), infilarli in bocche di grondaie, tombini, cassonetti della spazzatura, tubi e oggetti vari trovati in giro; e chi più ne aveva più ne metteva...
- Queste sfide avevano anche una variante estiva: qualche petardo, infatti, veniva risparmiato. E allora perché, in piena estate, non alzare l'asticella del rischio? Perché, per esempio, non infilarne uno in un nido di vespe nei muri di pietra in cui spesso li trovavamo? A ripensarci mi sento male, e non soltanto per le tante punture che ho subito, ma anche e soprattutto per l'atrocità del gesto. Ma eravamo bambini di un piccolo paese, e le vespe, allora, erano per noi soltanto insetti cattivi che pungevano la gente e a volte la faceva anche morire per shock ana... anaflatt... vabbè, per uno shock che ti gonfia la gola! In definitiva, ci si sentiva anche degli eroi, e le punture delle vespe (al di là dei botti, mamma mia quante ne ho ricevute...) spesso venivano sfoggiate come ferite di guerra.
Qualche anno fa mi sono ritrovato a festeggiare l'ultimo dell'anno con dei fuochi artificiali con le mie nipoti. Niente roba del genere, però: bengala, candele magiche, fontane, razzetti... ed è stato lì, mentre vedevo la più grande (sui 10) con una stellina in mano attenta a non farsi cadere le scintille su pelle e vestiti, che mi sono immaginato la scena che poi ha portato alla creazione di questo post: io che mi avvicino a mio cognato, chiedendogli di poter portare mia nipote a sparare qualche migliaio di petardi (Magnum e Mefisto compresi) lanciandoli dal balcone. E mi sono immaginato anche la sua risposta; che, riflettendoci un solo istante, sarebbe stata anche la mia. E non la riporto perché è festa.
Buon anno a tutti, allora. E lasciate che ai fuochi d'artificio (che continuo ad adorare) ci pensino i professionisti.
Ah... per la cronaca: i miei preferiti, se non si è capito, erano gli "Svedesi"...
BOOM!
Ah... per la cronaca: i miei preferiti, se non si è capito, erano gli "Svedesi"...
BOOM!
Mai avuto la passione per i fuochi a dire la verità ... suggestivi se visti da molto lontano ... comunque sia: migliori auguri per te da me: FELICE 2021 🎸🎄🎄⛄ 👊.
RispondiEliminaEh, io l'ho avuta eccome! 😅
RispondiEliminaGrazie mille, e auguri per un felicissimo 2021 anche a te! 🎄🎉🤙🎶🎵
Qualche cosina, sul terrazzo di casa, faceva anche mio padre con un amico, quando ero bambino...a me hanno sempre terrorizzato, i botti, cioè terrorizzato dall'idea di usarli..poi vederli mi divertiva.
RispondiEliminaComunque amico mio, non ti avrei mai inserito tra i giovani maneggiatori di botti :D.
Comunque, che sia un 2021 di "botti" (nel senso di belle cose :D che arrivano a sorpresa)
Auguri!!
Anche io, come Riky, qualche cosina. Non ho rimpianti.
RispondiElimina@Riky: pensa, invece sono stato a un passo dal professionismo, in pratica 🤣
RispondiEliminaSperiamo davvero in questo 2021... AUGURI a te! 🍾
@Gus: per fortuna neanche io ne ho. Mi sono divertito molto, soprattutto con mio nonno, e ricordo quei momenti con lui con grande affetto.
Ho sempre odiato i botti, i petardi e qualsivoglia ordigno che mi facesse sussultare.
RispondiEliminaQuindi avrei potuto odiarti. Ahahah
Vabbé dai, ti perdono.
Buon anno.
Mi sa che da me hanno sgarrato alla grande.
RispondiEliminaNon ne ho mai visti così tanti come questo anno😂
Ma di quelli belli , pure pirotecnici.
Forse i giostrai li hanno sparati in cielo in culo al 2020.
Anche io e diversi vicini alla mezzanotte ci siam dati da fare nei piazzali adiacenti alle case.
Buon 2021
Ho sempre amato le stelle filanti e i fuochi d'artificio, soprattutto da bambina. Ma in tutta onestà, quest'anno speravo ne avrei visti di meno, dal balcone di casa. E invece non è stato così... Sereno 2021🌟
RispondiElimina@Claudia: grazie... troppo buona! 😅 Ma ero pischelletto, dai 😂 Tanti Auguri di Buon Anno! 🍾
RispondiElimina@MAX: anche qui a Modena i fuochi sono stati molti, molti di più rispetto agli anni precedenti. Ah... quindi anche tu sei un bombarolo allora! 😂
Buon 2021 anche a te! 🍾
@Mariella: come dicevo a Max, anche qui ne hanno sparati davvero tanti... mai visti così a Modena. E menomale che erano proibiti...
Buon anno anche a te Mariella 🍾
Passo per augurarti un sereno anno nuovo.
RispondiEliminaGrazie mille! E ti rinnovo gli auguri di Buon Anno anche qui ;)
RispondiEliminaRicordo sempre Antonio e la sua famiglia che vivevano all'ultimo piano del palazzo dove sono cresciuto. Era un fanatico dei botti e fu incredibile lo spettacolo pirotenico per i campionati del Napoli. Un capodanno uno dei suoi razzi colpi' la tapparella della nostra sala da pranzo e la divelse. Mia nonna che era anzianissima aspetto' la mattina dopo, alle 7 sali' e gli diede un ceffone memorabile. Per farsi perdonare qualche giorno dopo ci porto' un super capitone.
RispondiEliminaAhahah aneddoto fantastico, soprattutto per il ricordo degli Scudetti del mio Napoli e per il super ceffone di tua nonna (quello sì un botto!). Beh dai, alla fine si è fatto perdonare ;)
RispondiEliminaAnche da me, a Roma, i fuochi sono stati tantissimi. Al di là di questo la storia delle vespe è terribile, ma in fondo la mia è la generazione che mozzava le code alle lucertole.
RispondiEliminaBeh, le code alle lucertole, ahimè, le mozzavano anche i miei amici. Io su quello mi sono sempre rifiutato... forse perché, come ho scritto, le vespe le vedevo "cattive", le lucertole no. Per fortuna col tempo la mia visione è cambiata... e adesso combatto con mia moglie perché io, per farti un esempio, i ragni in casa li salvo, e non li uccido :D
RispondiEliminaPer caso hai ancora scatole vecchie ?
RispondiEliminaPurtroppo no... non mi è rimasto nulla 😔
EliminaGuido P
RispondiElimina