Avevo proprio voglia di leggere qualcosa di particolare, e l'uscita in Italia di "Gideon la Nona", della Scrittrice neozelandese Tamsyn Muir, è stata l'occasione giusta. Un libro, questo, che mescola Fantasy e Fantascienza; più Dark Fantasy, a dire il vero, ma il fatto di trovarci a che fare con viaggi tra oscuri Pianeti, pardon, "Case", rende giustizia anche all'altro genere; ma sia chiaro... io un giro in quei posti non me lo farei per niente. E non si tratta soltanto della mia paura di volare.
La storia narrata in questo bel libro è quella della Paladina (suo malgrado) Gideon, al servizio (ancor più suo malgrado) della Reverenda Figlia della Nona Casa, Harrowhark Nonagesimus. Tra le due, infatti, come potremo capire fin da subito, non c'è un rapporto idilliaco. L'Imperatore, però, ha invitato a un torneo gli eredi delle sue fedeli Case, che alla fine dovrà far emergere una sorta di onnipotente servitore della Resurrezione. Per trionfare, ogni erede di ogni Casa ha bisogno di un/a paladino/a, e quella di Harrow sarà proprio l'irriverente Gideon. Negromanzia, magia, violenza, orrori: troviamo tutto questo in "Gideon la Nona". Il torneo, infatti, vedrà la partecipazione, oltre ad Harrow e la sua paladina, anche degli Eredi di altre Case, ognuna di esse specializzata in qualcosa di oscuro, sempre a che fare con le Arti Negromantiche. Tutto davvero molto bello e interessante, a parte qualche piccolo problema iniziale...
La lettura di questa storia, almeno per quanto mi riguarda, non è stata semplicissima. O meglio: l'entrata in essa. L'autrice, infatti, ci catapulta tra le Nove Case senza prepararci, senza darci una guida (a parte l'elenco iniziale) per poterci districare tra i personaggi e le loro particolarità che via via ci si presenteranno tra lo scorrere delle pagine. Una certa confusione potrebbe creare qualche problema ai meno convinti nell'approccio a un libro come questo. Per fortuna, a quanto pare, io ero convinto parecchio, e alla fine, con qualche piccolo, ulteriore sforzo, sono riuscito a farmi amica la narratrice. Una narrazione, c'è da sottolineare, decisamente schietta, senza particolari fronzoli (cosa che a me è sempre piaciuta), condita da un linguaggio appunto diretto e non certo oxfordiano. Perché a non essere oxfordiana, diciamo, è anche la nostra protagonista, una ragazza dallo spadone facile e dai capelli rossi, con occhiali da sole (lo richiede la forte luce del Pianeta in cui si svolge il torneo, al contrario di quello da cui proviene) e tanto, tanto macabro trucco in faccia, così come la ragazza che si ritroverà a scortare e rappresentare, Harrowhark Nonagesimus. E sarà proprio il rapporto tra queste due a diventare il punto di forza dell'intero libro... e del finale stesso. Un finale che ovviamente sarà più che aperto, visto che questo è soltanto il primo volume della Trilogia del Sepolcro Sigillato: "The Locked Tomb".
Per non cadere in spoiler o anticipazioni, non mi sento di aggiungere altro per quanto riguarda la storia; anche per restare in tema, e restare sul confuso anch'io. Ma, consiglio a tutti coloro che amano le storie macabre, piene di scheletri più che vitali, e combattimenti all'ultimo sangue, è una confusione iniziale, come detto, che va affrontata e sconfitta, perché penso ne valga proprio la pena. Ci troviamo di fronte a un'opera davvero originale (bello anche il volume, del quale allego qualche foto), folle, ricca di personaggi particolari e situazioni intrise di magia e mistero. E poi... viva le donne!
E adesso non ci resta che aspettare, speriamo per poco, il secondo capitolo...
E adesso non ci resta che aspettare, speriamo per poco, il secondo capitolo...
(VOTO: 7 - Girl Power in Nero)
A me non piace il genere di romanzo preferito da Tamsyn Muir, ma ho l'impressione che la scrittrice sia molto brava.
RispondiEliminaAssolutamente Gus, mi piace molto infatti come scrive, e non vedo l'ora che esca il seguito. Sul genere... ovviamente dipende dai gusti! ;)
RispondiEliminaIl topos narrativo del torneo è sempre affascinante, direi.
RispondiEliminaHo capito a ciò che ti riferisci nel dire che non è facile districarsi all'inizio con questo libro: serve un foglio e una penna per segnare tutte le case e relativi personaggi, giusto=
Sì Riky, anche perché più di una volta sono stato costretto a tornare alle prime pagine dove c'è tutto l'elenco. Un altro problema è che la scrittrice sembra dare per scontate un po' di cose, e molte di queste restano nel mistero. Ma in una saga di 3 libri, ci sta... visto che nei prossimi le cose potrebbero andare tutte al loro posto.
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