Finalmente in settimana sono riuscito a recuperare "Il Signor Diavolo", l'horror di Pupi Avati che mi ero perso al Cinema. Il film è ambientato in un piccolo centro del veneziano degli anni '50, ed è impregnato di quella malsana atmosfera tra religione e superstizione che sarà uno dei (pochi) punti forti di quest'opera. Qui arriverà un giovane Funzionario Ministeriale per provare a far luce su un caso molto particolare, che rischia di toccare ambienti (quelli, appunto, religiosi) che in vista delle elezioni sarebbe meglio che non andassero neanche sfiorati. Un minore, infatti, ha ucciso un coetaneo convinto che si trattasse del Diavolo in persona, e quest'omicidio rischia di gettare una cattiva luce sulla Chiesa e su ciò che vi gravita intorno a livello politico.
Le premesse sono buone, e la storia riesce a coinvolgere e incuriosire. Peccato a mio parere che col passare dei minuti la sceneggiatura cominci a scricchiolare, ma c'è da arrivare fino in fondo alla storia per capire se si tratti davvero di problemi seri o soltanto piccolezze...
E i problemi sono seri davvero. Senza fare spoiler, sinceramente non ho capito il senso della scena finale che, se da una parte rappresenta un interessante colpo di scena, dall'altra va un po' a contrastare, se non a fare proprio a cazzotti, con il senso della storia che ci è stata raccontata fino a quel momento. Insomma, tutto bello, tutto affascinante, ma quella determinata scelta narrativa non conviene per niente al naturale evolversi dei fatti. Anzi, se proprio vogliamo essere precisi, un finale del genere è addirittura controproducente. Quindi, mi chiedo, perché? Qual è il senso vero di questo finale?
A non convincermi, va detto, c'è anche una recitazione non a livelli eccelsi, che a tratti mi ha addirittura dato fastidio.
A salvare il film c'è l'atmosfera e la fotografia, ma ciò non basta, per quanto mi riguarda, a regalargli la sufficienza, anche e soprattutto perché da un film del genere mi aspettavo ben altre grandi cose.
(VOTO: 5,5 - Il Diavolo in Persona)
Interessante il tuo parere. Adesso ti aspetto sul blog per dare i tuoi voti e modificare la medie del film in classifica
RispondiEliminaNon me n'ero scordato, infatti ;)
EliminaL'ho saltato, non amo particolarmente il cinema di Pupi Avati, cineasta discotinuo, con pochi film veramente meritevoli. Da quello che leggo, questo è uno di questi.
RispondiEliminaNeanche io sono un grande fan di Avati, nonostante abbia apprezzato molto qualche suo lavoro precedente. Questo però mi incuriosiva parecchio. Peccato che mi abbia lasciato molto, molto perplesso...
EliminaTe lo lascio volentieri. Non è proprio il mio genere.
RispondiEliminaPensavo ad Avati avessi dato una possibilità! :D
EliminaGuido, è un film pasticciato.
RispondiEliminaPer uno come me che non ha letto i libri, sì...
EliminaNon l’ho ancora visto.
RispondiEliminaE dal genere mi blocca solo perché Italiano.
Vabbè ho detto una cazzata ( ma che ci posso fare...per continuare a farti ridere ti confesso che per anni ho collegato Pupi Avati a Carlo Delle Piane ..addirittura confondevo i volti.
E siccome Delle Piane non mi ha mai fatto impazzire o quel tipo di cinema ...li ho evitati entrambi.
Devo recuperare.
Comincerò con questo se sta ancora su Netflix o Prime.
Ma con pazienza.
Su Netflix sicuro. Il problema, da quello che ho capito grazie a Ricky, è che se non hai letto il libro (o i libri, visto che ce ne sono già due), si rischia di perdere qualche passaggio...
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