martedì 21 settembre 2021

L'Uomo sul Treno (2018)

Al contrario di questi ultimi giorni (tutto previsto), si vede proprio che lo scorso agosto ho avuto un bel po' di tempo da perdere. Insomma, difficilmente mi metto a guardare film come "L'Uomo sul Treno", ma probabilmente una di quelle calde sere d'agosto ero così apatico da essermi lasciato andare alla visione di una roba del genere. C'è da dire, comunque, che la trama in sé un po' mi aveva incuriosito: dopo una vera, classica giornata di merda, in cui perde anche il lavoro, Michael MacCauley prende il solito treno da pendolare per tornare a casa. Qui però fa uno strano incontro con una strana donna, che gli offre ben centomila dollari in cambio di una sua collaborazione per trovare una persona che sta viaggiando su quel treno. Inizialmente Michael non sembra prendere troppo sul serio quella proposta, ma ben presto si renderà conto che la situazione è più reale e pericolosa del previsto...

Ora... di solito le cose che odio di più in film come questo sono due: l'onnipotenza dei "cattivi" (possono tutto, perfino - pensate un po' - fermare un treno in corsa per farti assistere a un omicidio che sta per avvenire a un incrocio ben visibile dalla carrozza del protagonista. Dio onnipotente levati proprio!); e l'immortalità dei protagonisti (Dio onnipotente inutile che t'impegni per richiamarli al creatore: questi non schiattano neanche sotto una pioggia di bombe a mano). E ovviamente in "L'Uomo sul Treno" le troviamo entrambe in quantità industriale. Il tutto accompagnato da una sceneggiatura davvero imbarazzante per un storia scritta con i piedi. Un vero peccato, in definitiva, perché l'idea di fondo poteva anche essere buona, ma viene ben presto rovinata irrimediabilmente da ciò che ho scritto poco sopra. 
Il ritmo è buono, certo, ma le scene d'azione che lo scandiscono sono a dir poco inverosimili. E mi direte: "Cosa diavolo ti aspetti da scene d'azione di un film del genere?!". Avete ragione. 
Ah, per finire: la famiglia di Liam Neeson è di nuovo in pericolo, e lui farà di tutto per salvare, e... vabbè, lo sapete già.
(VOTO: 5 - Treno Cancellato)

6 commenti:

  1. L’ ho visto. Premetto che a me non piace proprio il genere. Comunque l’ho trovato il solito film d’azione americano. Niente di che.

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    1. Neanche a me piace il genere... ma stavolta mi aveva incuriosito un po' di più la trama. E ovviamente mi ha fregato di brutto ;)

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  2. Concordo in pieno. Un film assurdo ..ti copioincollo la mia rece su FilmTv, con ovviamente una sola stellina di voto ;)

    Vorrebbe essere un thriller mozzafiato, diventa una marvellata di serie B, senza neanche la giustificazione di un plot accettabile.
    Un testimone sale su un treno di pendolari per recarsi ad un processo dove sarà cruciale la sua testimonianza.
    I cattivi che devono fermarlo non sanno chi sia, ma guarda caso sanno quale treno prenderà, a che ora e dove deve arrivare, e sono disposti a qualsiasi mossa.
    E quale sarà allora, la mossa? Ingaggiare un ex poliziotto appena licenziato dal suo lavoro di assicuratore (lo avranno fatto licenziare i cattivi?) che prende tutti giorni quel treno a quell'ora, e prima dietro lauta ricompensa, poi dopo la minaccia di far del male alla sua famiglia, affidargli il compito di individuare questo tizio o questa tizia e prendergli la borsa che reca con se'.
    Verrà seguito sul treno via cellulare ed ogni persona che contrasterà il piano verrà fatta fuori.
    Ovviamente il nostro eroe, un Liam Neeson alla soglia dei sessantasei anni me che ne dichiara sessanta nel film, sbaraglierà tutto e tutti, ammesso che noi tutti che guardiamo si abdichi definitivamente alla nostra credulità, sospendendola in un limbo irreale quasi quanto le peripezie cui assisteremo per l'intero film.
    Ma perché, dico io, perché? La parte thriller sembra scritta da Camilleri, tanto è ridicola e contorta, quella action invece diventa barzelletta mano a mano che il treno procede, con le riprese velocizzate, quando c'è da tonificare una colluttazione, o a ralenty quando volano i vagoni.
    Siamo dalle parti del recentissimo Millennium. Tutto da ridere. O meglio, da piangere.
    Nota finale per Vera Farmiga che risulta protagonista, ma in realtà appare poco più del bigliettaio che controlla gli abbonamenti...
    Ma voglio salvare almeno la ripresa iniziale, con montaggio serrato e alternato delle varie aperture di giornata di Liam, i buongiorno alla sua famiglia, i percorsi in auto fino alla stazione, mosse e azioni ripetute quotidianamente, scandite dagli stessi movimenti ma a volte con un sorriso, a volte con un cruccio, un giorno più di fretta, e l'altro coi pensieri, una volta con la neve, oppure col sole. Una originale sequenza iniziale che ben predisporrebbe.
    Se poi non ci fossero le altre due ore a vanificare il promettente incipit ...

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    1. Analisi perfetta. E anch'io dopo le primissime scene avevo sperato potesse trattarsi di qualcosa di ben fatto... ma niente. Di solito non mi sbilancio mai sulla trama dei film, non entro quasi mai nei dettagli per non rovinare minimamente la visione (bella o brutta che sia) al possibile spettatore, ma qui davvero stava per venirmi voglia di elencare tutte le stronzate che ho visto, a cominciare da quelle che hai fatto notare tu e dalla scena dell'omicidio col treno fermo che ho accennato io. Davvero... per sopportare 'sta roba bisogna andare in overdose di sospensione dell'incredulità.

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