Scoperto per caso, "Il Diario Elettrico" di Paolo Di Orazio mi ha subito incuriosito. Conoscevo quest'autore soltanto per la sua fama all'interno di un certo genere, l'horror italiano, e soprattutto per quella scandalosa raccolta di racconti che mi ero sempre ripromesso di leggere (è arrivato dunque il momento?!), "Primi Delitti".
Tornando però a questo romanzo, il libro ci viene presentato dai più come una sorta d'esordio per lo scrittore italiano, vista la virata de "Il Diario Elettrico" sulla fantascienza scostandosi così dalla casa madre horror. Ma siamo proprio sicuri che sia così?
La storia è ambientata alla fine degli anni '70, a Roma, e il protagonista è Gordon Kane, un giornalista inglese, corrispondente di un quotidiano di Londra, che da tempo vive nel nostro Paese. Di colpo, la vita dell'uomo viene drammaticamente sconvolta dall'arrivo in casa sua, all'apparenza dal nulla, di uno strano personaggio: un uomo senza volto e con i capelli a paggetto (come ci mostra la copertina), che ben presto gli cambierà drasticamente abitudini e vita, trascinandolo in una spirale onirica di follia dalla quale sarà davvero difficile riemergere...
La particolarità di questo romanzo è che nonostante sia ambientato in un non certo vicino passato, rispetto al lettore, riesce a mostrarci sprazzi - seppur soltanto immaginati, certo - di un futuro probabile e non certo lontanissimo. Che tipo di futuro sarà, lo lascio scoprire a chi avrà la pazienza di arrivare fino in fondo al romanzo.
Già, pazienza: il punto debole della storia, scritto come ci suggerisce il titolo come una sorta di diario, è che forse a un certo punto troviamo un po' troppe ripetizioni, anche se nell'ottica generale queste ripetizioni potrebbero alla fine risultare funzionali alla crescita del romanzo. Un romanzo di fantascienza? Anche. Ma io, riprendendo l'interrogativo che mi sono posto qualche riga più su, ci ho visto anche molto orrore, e per un autore come Di Orazio non poteva essere diversamente.
Letto in versione ebook, "Il Diario Elettrico" è buon romanzo che a mio parere però si perde un po' in un finale troppo confuso e visionario; ma forse era proprio questo l'obiettivo dell'autore.
VOTO (da 1 a 5): 📗📗📗 - Dal Passato al Futuro
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