sabato 23 novembre 2024

Povere Belve

Visto che "Belve" di Francesca Fagnani è uno dei pochi programmi che apprezzo della TV generalista, non ho potuto fare a meno di fare qualche riflessione sull'intervista fatta a Flavia Vento.
A mio parere, infatti, è stata davvero una caduta (fragorosa) di stile per la Fagnani stessa e il senso del suo programma. A parte la tristezza infinita che mi ha messo tutta l'intervista in generale, tra vite passate da sirena, amori telepatici, incontri con alieni e madonne, sesso, satana e poesie scritte per mano di Giacomo Leopardi (sì, pure questo), mi sono chiesto soltanto una cosa: ce n'era proprio bisogno? Aveva davvero uno straccio di senso fare un'intervista del genere?


Insomma, mettendomi nei panni di un giornalista, in questo caso di Francesca Fagnani, il problema di fondo riguardo quest'assurda e surreale intervista è uno soltanto: alla luce delle risposte della Vento, che differenza ci sarebbe stata se al posto di Flavia ci fosse stata un'attrice comica che a ogni risposta della Fagnani le avrebbe risposto perculandola? Nessuna. Ovvio.
In più, al di là della follia totale delle risposte di Flavia Vento (mi auguro per lei che ci abbia giocato), tornando al senso generale della trasmissione mi chiedo, ancora, cosa abbia lasciato un'intervista del genere allo spettatore. 
Tristezza infinita, ragazzi. Ma stavolta tutta per Belve.  
Se avete voglia di perdere una quarantina di minuti tuffandovi in un po' di malsano nonsense, ecco il link dell'intervista: 

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