Ho letto e molto apprezzato diverse cose di Neil Gaiman, e le ultime notizie riguardo lo scrittore britannico mi hanno decisamente turbato. Insomma, si torna al solito, vecchio dilemma: si possono dividere le opere dalla persona? Si può apprezzare l'arte di un artista che non si apprezza a livello umano?
Ora: lungi da me fargli un processo, visto che quello arriverà per davvero e, se tutte le accuse dovessero essere confermate, ben venga una condanna esemplare, il mio vuole essere un discorso più ampio, anche perché, lo ammetto, da quando ho saputo certe cose su una certa J. K. Rowling il famoso maghetto mi sta un po' meno simpatico.
Sbagliato? Forse sì. Quasi sicuramente sì. Ormai Harry Potter è Harry Potter, e che la sua creatrice sia una sorta di paladina della transfobia non dovrebbe condizionarmi. Eppure lo fa.
Succederà quindi lo stesso con Neil Gaiman? Sta già succedendo? O è già successo?
Di certo conosco molto, molto di più le opere di Gaiman rispetto a quelle della Rowling. Non solo: c'è da sottolineare pure il fatto che tra una scrittrice che si esprime in una certa maniera nei confronti del mondo transgender, e uno scrittore che (mi riferisco a ciò che ho letto) viene accusato di abusi e violenze nei confronti di una decina di donne... c'è una bella differenza.
Tutto questo, quindi, al di là degli sviluppi della vicenda dello scrittore di, tra i tanti, "American Gods", mi fa molto riflettere: riuscireste voi a scindere, separare le due cose? Arte e persona?
Del resto io mi reputo un vero e proprio cultore del buon H.P. Lovecraft, non certo un modello sotto certi punti di vista. Ma in quel caso, per quanto mi riguarda, bisognerebbe tener ben conto del contesto sociale e storico in cui è vissuto. Qui, invece, siamo a oggi. E, nel caso fossero confermate tutte le accuse, ammetto che mi risulterebbe davvero difficile apprezzare anche soltanto lo scrittore Neil Gaiman. Uno scrittore però che, fino a ieri, apprezzavo parecchio.
Gran bel problema, ragazzi.
Gran bel problema, ragazzi.
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