lunedì 20 gennaio 2025

Kvicha Kvaratskhelia e il Vuoto che non Lascia

Non ho mai acquistato una maglia del Napoli con il cognome di un calciatore stampato. Tutta la mia collezione (originale) è rigorosamente senza nome e senza numero. Solo la Maglia
Senza fare inutili moralismi sul calcio di oggi, sui giocatori mercenari, sul com'era bello il calcio di un tempo, voglio spendere qualche parola sull'addio di un calciatore che negli ultimi due anni e mezzo ho amato in maniera quasi viscerale: Khvicha Kvaratskhelia.
Grande protagonista nell'anno del terzo Scudetto, il giocatore georgiano in quell'anno tricolore mi ha fatto letteralmente impazzire con le sue giocate straordinarie, e, da tifoso e amante del calcio, gliene sarò sempre riconoscente. Quindi, come mi pongo di fronte al suo addio?

Da tifoso del Napoli ho assistito ad altri illustri e dolorosi addii. Questo, però, fa particolarmente male. Ma, sia chiaro, non sto certo parlando (solo) di dolore affettivo. Io, in queste poche righe, voglio soltanto esprimere la mia irritazione nei confronti di un giocatore che ci ha lasciato a stagione in corso da primi in classifica. No, caro Khvicha: ti si è voluto bene, certo, ma potevi aspettare tranquillamente che la stagione, una stagione importantissima, finisse. Che poi, a tutti quelli che continuano a rompere i coglioni con la storia degli ingaggi: sì, ragazzi, ho capito che il PSG gli offriva 10, 11, millemilamilioni in più del Napoli che, da vero taccagno, gliene offriva soltanto 6. Allora: a me sta bene che mi si dica che un calciatore deve pensare anche a sistemare la famiglia, ci mancherebbe. Ma, facendo i seri per un momento, se facciamo un paio di calcoli arriveremo a capire che guadagnando la miseria di 6 milioni a stagione per almeno 5 anni forse di famiglie se ne potrebbero comunque sistemare una decina. Pure la mia, se si volesse fare anche un po' di sana beneficenza.
"Eh, Guido, ma se oggi ti offrissero il doppio o il triplo di quello che guadagni non accetteresti????!!!?"
Certo, miei cari tontoloni, perché a me, da poveraccio, il doppio di quello che guadagno mi aiuterebbe parecchio; a 'sti mercenari (ok, ci sono cascato...) cambiacasacche, invece, la differenza tra 6 e 12 milioni, per quello che arrivo a immaginare, non gli cambierebbe nulla. Non gli basterebbero infatti comunque 10 vite per spendere tutti i soldi che guadagnerebbero (ricordiamoci anche i premi e gli sponsor) nell'intera carriera anche alla miserabile (che schifo...) cifra di 6 milioni di euro all'anno.
Quindi?
Quindi io queste, al di là di pressioni di procuratore e papino di turno, le vedo come scelte che vanno al di là del solo fattore economico. 
Quindi?
Quindi salutami la Tour Eiffel, Khvicha.

PS. Il titolo del post cavalca ovviamente l'onda del titolo del precedente post (quello sì che è un dolore!). Certo, il vuoto lo lascia. Cercheremo di colmarlo alla meglio. Come sempre.
Intanto... Forza Napoli Sempre!

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