martedì 10 giugno 2025

Più No che Sì

In questo periodo riesco a star davvero poco davanti al pc. Ci tenevo però a scrivere comunque quattro righe sui Referendum appena passati; e falliti. Più che altro per sfogarmi un po', niente di più, perché non voglio dare lezioni a nessuno, non voglio accusare nessuno e, ancor di più, non voglio insultare nessuno. Anche se ammetto di faticare non poco per mantenere saldo quest'ultimo punto.
Quattro righe, quindi, soprattutto perché credo sia arrivato il momento ripensare all'utilità del Quorum. Oggi come oggi, infatti, a mio parere non ha più alcun senso mantenere questo strumento che, già in passato, aveva sempre e solo favorito soltanto una delle parti chiamate in causa.

Rifacendoci agli ultimi referendum abrogativi non ci vuole infatti una laurea in Statistica o Scienze Politiche per capire che il fronte del aveva un solo e unico modo non soltanto per vincere, ma addirittura far valere il Referendum: andare a votare. Per quanto riguardava il fronte del No, invece, gli sarebbe addirittura bastato restarsene a casa, beandosi e privilegiandosi anche di tutti quelli che per vari motivi comunque non sarebbero andati votare, da quelli impossibilitati a quelli a cui non fregava un cazzo a quelli che non capiscono una mazza ma hanno comunque, incredibilmente, il diritto di voto. 
Forse, dunque, il quorum poteva avere un senso (per me no) un tempo, quando la partecipazione popolare al voto era decisamente più ampia. Oggi no, e sarebbe ora di eliminarlo.
Tornando ai referendum dello scorso weekend: abbiamo assistito a un governo che invitava gli elettori a non recarsi alle urne o, nella migliore delle ipotesi, a recarsi al seggio e non ritirare la scheda (non è uno scherzo). 
Abbiamo visto gente con contratti lavorativi a dir poco precari fregarsene altamente dei quesiti e non andare a votare o, nella peggiore delle ipotesi, esultare addirittura per il fallimento del Referendum con insulto alla Sinistra (zecche) incorporato.
Abbiamo anche avuto modo di verificare che all'italiano medio non interessa migliorare le cose, neanche quando, seppur migliorative di un minimo, gli vengono servite su un piatto d'argento: alzare semplicemente il culo e andare a votare. 
Per non parlare degli idioti che si sono aggrappati al loro razzismo latente (ma nemmeno tanto) per criticare uno dei quesiti e dunque sentirsi giustificati per non andare a votare.
Sì, mi verrebbe una gran voglia di approfondire tutti questi aspetti e dire fino in fondo come la penso, ma...
Ma avevo promesso di non insultare nessuno. 

PS. Fate comunque schifo. Ma non è un insulto, perché è come constatare il sorgere del sole al mattino e il suo tramontare alla sera. 

4 commenti:

  1. Hai proprio ragione.
    Non è un insulto, ma la constatazione di un dato di fatto.
    Noi siamo andati a votare domenica pomeriggio, e Lorenzo ha chiesto al presidente di seggio se poteva votare anche lui.
    L'uomo ha risposto che le schede inutilizzate erano così tante che gliene avrebbe data una molto volentieri, se non fosse stato vietato.
    Che amarezza!

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    1. Una tristezza infinita...
      Cerchiamo di tirarli su al meglio i nostri figli, è l'unica speranza che abbiamo. Pure noi lo abbiamo portato al seggio e sì, stessa atmosfera rilassata ahimè...

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  2. Il quorum è una necessità: trattandosi di leggi da abrogare, il legislatore si vuole garantire che la decisione non venga presa da una minoranza. Quanto alle altre riflessioni, concordo con te, P.S. a parte.
    massimolegnani

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    1. Temo che questo strumento di tutela, seppur sensato nei confronti di referendum importanti come quelli abrogativi, oggi come oggi andrebbe comunque rivisto: abbassare la soglia? Altrimenti la vedo davvero dura nei prossimi anni far passare referendum di questo tipo...

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