sabato 19 ottobre 2019

Napoli Mai Retorica

Napoli è una città che non lascia spazio ad alcuna retorica, perché Napoli è una città oggettivamente particolare, oggettivamente bella. E oggettivamente piena di luoghi comuni. Io stesso, da campano, mi sono trovato spesso e volentieri a criticare un certo tipo di atteggiamento che, col tempo, ho imparato non a capire, ma a collocare. Una città come Napoli è e deve essere un capitolo a parte.
La città di Napoli non è però Gomorra, perché Gomorra è un'altra cosa. Gomorra è la Mafia/Camorra/Ndrangheta che infesta non una città ma un Paese intero. 
Napoli non è scippi e scassi, perché quelli, purtroppo, li troviamo ovunque, in ogni zona delle nostre città, perfino dei nostri piccoli paesi; sono originario di un paese di poco più di 3000 anime, e vi assicuro che i furti in casa sono all'ordine del giorno, così come sono all'ordine del giorno in città all'apparenza più sicure, le cui periferie, spesso abbandonate a se stesse, cadono vittime del degrado nazionale. Sì, Nazionale
Napoli non è monnezza, perché, vi assicuro, facendovi un giro per la città, dalla stazione alla metro fino alle strade, vi sorprendereste della situazione. La monnezza c'è stata, in qualche zona c'è ancora, forse ci sarà in futuro, ma etichettando Napoli con l'immondizia non solo diremmo una falsità, ma saremmo poi costretti a fare lo stesso parallelo con città come Roma, che, come Napoli anni fa, ha un problema attuale con l'immondizia, colpa di amministrazioni sbagliate. Il che è diverso, diversissimo dal dire che Roma è monnezza.
Tornando all'inizio del post: il napoletano doc, ammettiamolo, potrebbe sembrare esagerato, spocchioso, a volte presuntuoso nell'ostentare in maniera così evidente il suo amore per la propria città. Ma fatevi un giro per quella città, vivetela in un giorno di sole o in una notte d'estate o, come nel mio caso una settimana fa, una notte d'autunno, tra strade ancora affollate e strade solitamente affollate di giorno e magicamente vuote di notte, come San Gregorio Armeno, e allora, soltanto allora capirete che quella del napoletano doc non è esagerazione, non è spocchia, non è presunzione. Non è retorica. Napoli è una città stupenda, dai mille volti. Napoli è Spaccanapoli, che attraverserei (come ho fatto) decine e decine di volte. Napoli è... sì, sole e mare. E beati i napoletani a poterlo dire, poveri noi a provare a smontarli sfottendoli. Napoli è un signore anziano che ti si avvicina in via Toledo così... senza un motivo, forse vedendo nei tuoi occhi lo stupore per la bellezza che ti sta conquistando, dicendoti di fermarti e di tornare indietro, per girare in quella traversa e salire su ai Quartieri Spagnoli per vedere il murales di Maradona.
Napoli è fidarsi di quel signore e addentrarsi nei Quartieri Spagnoli, nei suoi "vichi", tra i suoi murales, tra i suoi Maradona e Totò.
Napoli è il Vesuvio, è la pizza, è la sfogliatella, è il mangiar bene. Napoli è l'abbondanza. Napoli è attraversare una città e accorgersi, all'improvviso, di intravedere uno scorcio tra i palazzi in cui si vede il mare e il Vesuvio.
Napoli è Piazza del Plebiscito al tramonto, con la Luna che si affaccia da dietro il Maschio Angioino arrivando dalla Galleria Umberto. Napoli è un patrimonio da difendere con le unghie e con i denti, per non lasciarla in mani sbagliate, vittima di pregiudizi, luoghi comuni, idee sbagliate per colpa proprio di quelle mani sbagliate che tentano ogni giorno di infangarla.
Napoli è Napoli. 
E non è retorica.

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