venerdì 3 aprile 2020

Okja (2017)

Direi che "Parasite" mi ha segnato profondamente. Tanto da voler poi andare a cercare e vedere un po' tutte le opere di Bong Joon-ho. E così, dopo il bellissimo "Snowpiercer" (in verità visto tempo fa, quando Bong Joon-ho per me era un regista come un altro), e l'abbastanza deludente "The Host", ho voluto provare anche "Okja"
Partiamo subito col dire che questo mi è piaciuto più di "The Host" e decisamente meno di "Parasite" e "Snowpiercer". Ma di cosa parla Okja?
Siamo nel 2007, e Lucy Mirando, nuova amministratrice della multinazionale Mirando Corporation, annuncia di avere scoperto una nuova, straordinaria razza di maiale: il Super Maiale. E così 26 dei migliori "Super Maiali" di questa nuova specie, vengono inviati in diversi e lontani luoghi del mondo, con l'obiettivo, dopo dieci anni di allevamento, di selezionare il miglior Super Maiale del mondo. E uno di questi straordinari animali è proprio Okja, il Super Maiale allevato in Corea da una ragazzina di nome Mija e suo nonno. I 10 anni passano in fretta, e l'amicizia tra l'animale e la ragazzina si fa sempre più solida, intensa. E alla fine, come promesso, arriva il giorno del giudizio. E della verità sulle sorti di Okja e di tutti gli altri suoi simili.

La storia, soprattutto per quello che vedremo nella parte finale, non è di certo adatta a un pubblico sensibile e animalista, ed è questo uno dei punti forti del film. Punto forte che, c'è da dire, vacilla e scricchiola pericolosamente in un finale frettoloso, poco curato, e per questo abbastanza deludente. Altri punti a sfavore della pellicola di Bong Joon-ho arrivano dalla caratterizzazione di alcuni personaggi non troppo riuscita, come quella dello zoologo, portavoce della Mirando e star tv Johnny Wilcox; esagerato e poco credibile. A far calare ancor di più il mio apprezzamento, ma questa è una cosa del tutto personale, le insopportabili musiche balcaniche che accompagnano alcune scene: da tempo non le reggo più.
Per concludere: Okja è un film che regala bei momenti, anche emozionanti, e altri più forti e cinici, ma la mancanza di coraggio nel forzare la mano proprio verso questi (insomma, senza spoilerare, un Porcellino d'oro...) lo rende all'apparenza più banale di quello che, forse, non è.
(VOTO: 6,5 - NO VEGAN)

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