venerdì 2 agosto 2024

Bussano alla Porta (2023)

Dopo aver visto il film d'esordio di Ishana Night Shyamalan (ne parlo qui), figlia di M. Night Shyamalan, mi sono ricordato che proprio Shyamalan padre ultimamente aveva diretto un film di cui avevo letto il libro un po' di tempo fa. Stiamo parlando di "Bussano alla Porta", tratto dal romanzo "La Casa alla Fine del Mondo" (ne parlo qui), che mi aveva impressionato molto positivamente. La mia curiosità riguardo questo film, dunque, era molto alta.
Il film, così come il libro, ci porta in una baita isolata in un bosco dove una bimba e i suoi due papà stanno trascorrendo qualche giorno di spensierata vacanza. A rompere la calma e la tranquillità della famiglia, però, arrivano quattro strani sconosciuti armati e con intenzioni all'apparenza tutt'altro che benevole, nonostante quello che sembra il "capo" si presenti inizialmente alla piccola in maniera cortese e amichevole. I quattro, però, ben presto chiederanno alla famiglia di compiere una scelta davvero difficile, e il tutto per il bene dell'intera umanità...


Il film, al contrario del romanzo, comincia senza tanti preamboli, e ci porta al cuore della storia in pochi minuti. La tensione cresce subito, e l'opera di M. Night Shymalan se da una parte ci accompagna verso la fine senza pause o momenti di noia (non facile per un film ambientato per gran parte in un unico ambiente chiuso), dall'altra va perdendo minuto dopo minuto molto del senso e della forza della storia originale da cui è tratto. A un certo punto, infatti, la storia del film virerà in maniera decisa verso un'altra strada, e, come detto, perderà tanta forza e tanto fascino, relegandolo a semplice film preapocalittico. E a dire il vero il regista indo-americano mi ha sorpreso parecchio riguardo la scelta di puntare su qualcosa di molto più soft e meno atroce rispetto a ciò che si potrà leggere nel romanzo. Certo, non mancano i momenti quasi (e sottolineo quasi) splatter, ma del pugno nello stomaco che, senza fare alcuno spoiler, a un certo punto ti tira il libro, non vi è traccia. Questa scelta porta ovviamente il film verso un altro finale, anche qui molto, molto più debole e banale rispetto a quello del romanzo. Un vero peccato...


Insomma, un buon film d'intrattenimento thriller-horror-apocalittico per chi non ha letto il romanzo; un film così così per chi invece il romanzo lo ha letto e apprezzato come il sottoscritto. 
Per finire: girato bene, scorre veloce, e c'è anche da sottolineare l'ottima prova di un più che credibile Dave Bautista.
Ah... carini i dettagli grafici sui titoli di coda, e occhio al solito cameo del regista: scoprite voi dov'è che appare!
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿 - E non apritela, quella porta

2 commenti:

  1. Ancora soggiogato da capolavori come Il sesto senso, assisto a queste ultime prove scialbe e insensate basito e sconsolato.
    Speriamo che il prossimo a bussare alla porta di Shyamalan sia un buon sceneggiatore, neanche bravo guarda, mi basta buono.

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    1. Dopo alcune schifezze che ha fatto ultimamente, questo film è quasi oro. Di una cosa mi sono convinto: dimentichiamoci lo Shyamalan del Sesto Senso o di The Village. Non esiste più.

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