Da appassionato di Astronomia mi capita spesso di ricevere notifiche sullo smartphone riguardo notizie sul tema. E così, dopo gli "Allarmi Differiti" (trovate il post qui) e quelli "Impattanti" (lo trovate qui), ecco a noi un nuovo, davvero spettacolare allarme: quello di un'esplosione stellare!
Ma niente paura. Al contrario dei due precedenti, questo sembra essere innocuo:
Addirittura il sito dell'ANSA, stavolta, ci fa così sapere che nel giro di 18 mesi dovremmo goderci uno spettacolo, sembra, senza precedenti: l'esplosione di una stella (ovviamente lontana) che, seppur per pochi giorni, illuminerà... il cielo!
Ma sarà davvero così?
Al solito titolo sensazionalistico segue il solito articolo con righe e righe di roba inutile che serve soltanto a farci scorrere col ditino fino alla notizia vera, alle informazioni pratiche di cui abbiamo bisogno: quanto illuminerà il cielo 'sta stella?! Quanto sarà spettacolare l'evento?
E alla fine l'articolo ce lo dice: l'esplosione della stella dovrebbe portarla a raggiungere una luminosità pari a quella, udite udite, della Stella Polare!
Allora... wow?!
Ma de che...
A parte il fatto che già il semplice utente non appassionato di astronomia, dopo questa rivelazione, non potrà far altro che raffreddare il suo entusiasmo. Del resto sappiamo tutti, più o meno, che la stella polare è sempre lì, nel nostro cielo notturno. E... dunque?
E dunque non mi pare che ogni sera il cielo si "illumini" per la presenza della luce di Polaris. Ma andiamo più nel dettaglio: la stella polare ha una magnitudine apparente (diciamo la luminosità osservata dalla Terra) di +1,97, e questo vuol dire che si tratta di una stella sì visibile a occhio nudo, ma di certo non particolarmente brillante e luminosa. Pensate infatti che Venere, che spesso ci godiamo al tramonto o all'alba, raggiunge magnitudini massime anche di -4,5. In questo caso è giusto ricordare che, per quanto riguarda la luminosità di un corpo celeste dalla Terra, più basso sarà il valore della magnitudine, maggiore sarà la sua luminosità (apparente): Venere, abbiamo detto, raggiunge anche picchi di -4,5; Sirio, la stella più luminosa del nostro cielo, ha una magnitudine di -1,45; Giove, al massimo del suo splendore, raggiunge anche i -2,5; mentre la luna, per fare ulteriore chiarezza con un esempio lampante, raggiunge i -12,7.
Tutto questo per far capire quanto possa illuminare il cielo, come annunciato con entusiasmo e sensazionalismo (ma va?!) nel titolo dell'articolo, l'esplosione di questa stella. Che, riportato anche dall'articolo stesso, arriverà al massimo a un mediocre +1,9 nel migliore dei casi: ben più di 5 gradi meno luminosa di Venere.
Cosa vuol dire in parole povere? Semplice: che senza conoscere l'esatta posizione della stella, noi non ci accorgeremo minimamente della sua "esplosione". Conoscendola, invece, riusciremo semplicemente a vederla come una delle tante, tantissime stelle che le stanno intorno.
E anche oggi, signori, si è fatto clickbait astronomico. Almeno senza annunci catastrofici, stavolta.
Consoliamoci così.
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