Riguardo i film ho una certa allergia per i "Numero 2"... per non parlare dei 3, i 4... e così via. C'ho messo un po', quindi, prima di avventurarmi nella visione del seguito di una commedia che mi aveva divertito parecchio: "Una notte da Leoni". Ero comunque curioso di capire cosa si sarebbero potuti inventare per dare un minimo di credibilità a quel "È successo di nuovo..." esclamato da Phil, uno dei protagonisti del primo "Hangover" (questo il titolo originale). Difficile, infatti, dopo i disastri del primo "dopo sbornia" ricadere nuovamente in un disastroso addio al celibato...
Ma... è successo di nuovo.
I tre amici, stavolta in Thailandia per il matrimonio di Stu, si ritrovano così nuovamente ad affrontare i fantasmi di una notte di baldoria dimenticata. Stavolta non si risvegliano in un Hotel di lusso, ma in uno squallido albergo (se così si può chiamare) di Bangkok, in compagnia di una Scimmietta vestita (straordinaria la sua interpretazione), un dito (sì, un dito) familiare e un vecchio amico orientale. Insomma, messi peggio di Las Vegas...
Le vicende sono di nuovo divertenti (si arriva persino in un Monastero Buddista), e se in un certo senso ci ritroviamo ad accettare la nuova situazione come "probabile", sarà più difficile definire probabile un finale che mi è sembrato un po' troppo sbrigativo e poco credibile.
Insomma, niente di nuovo, ma per un film come questo forse è stato meglio così. Si ride e questo basta.
Anche in questo secondo capitolo, comunque, troviamo i titoli di coda accompagnati dalle foto che raccontano la folle notte dei protagonisti, stavolta immortalati dallo smartphone del giovane e promettente cognato del nostro caro Stu, trascinato nella follia dei tre dopo quello che sembrava un innocente falò in spiaggia.
Se gli addii al celibato di Phil e Stu sono stati questi, c'è da chiedersi cosa potrebbe accadere in un ipotetico addio al celibato del barbuto e stralunato Alan...
(VOTO: 6,5 - È successo di nuovo)
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