Il "Nomadincontro" nel corso degli anni è stato per me un appuntamento molto importante. Dal primo, appena diciottenne, all'ultimo, quello di 8 anni fa dove assistevo, in pratica, anche all'ultimo concerto dei Nomadi prima di quello di ieri. Una scelta del tutto personale, dettata da altre scelte, quelle del gruppo, che inizialmente mi avevano un po' deluso. Poi gli anni passano, si scoprono altri punti di vista, si pensa a ciò che è stato, a ciò che si è vissuto in certi periodi, e allora tutto passa.
E poi, soprattutto, arriva Lorenzo che a tre anni mezzo sembra ormai essere pronto per andare a un vero e proprio concerto, dopo la prova generale riuscitissima e apprezzatissima di un mini-concerto alla festa di compleanno di un'amica. E allora, con Novellara ormai a due passi (a 18 anni partii dalla provincia di Caserta in treno con un amico, all'avventura), perché non provare proprio con un concerto dei Nomadi? Perché non aprire Lorenzo ai live proprio col gruppo che per me ha rappresentato così tanto?
E allora... sì, ci si mette in macchina e via...
Mancavo da un po' a Novellara. Un paesino che, ne parlavo proprio ieri con mia moglie mentre passeggiavamo lungo i portici, ha influito in qualche modo nella mia, nella nostra scelta di volerci trasferire in Emilia. Ci scherzavamo quasi su, agli inizi degli anni 2000, durante quelle edizioni ormai così lontane eppure così chiare e vive nei nostri ricordi: "Sarebbe bello trasferirci qui, un giorno..."
E un giorno del 2010 l'abbiamo fatto davvero. E oggi, a distanza di quasi 15 anni, ci sentiamo emiliani adottati. Non era sbagliata, dunque, quell'impressione: ci piaceva l'atmosfera, il modo di vivere.
Ma tornando a ieri: far provare a Lorenzo il primo, vero concerto, proprio a Novellara è sempre stato un altro mio pensiero. E con lui, una volta cominciato a calcare il suolo novellarese, abbiamo voluto ripercorrere anche quelli che negli anni erano diventati dei veri e propri riti: il saluto ad Augusto Daolio, le crepes alla Nutella alla solita gelateria, la compagnia di un grande amico e, dopo il concerto della band di Beppe Carletti (ho preso anche il suo libro, e ne parlerò prossimamente), la chiusura della serata al Sisten Irish Pub.
Dunque, il concerto, il primo con Lorenzo: tutto incredibilmente alla grande! E se inizialmente ci è sembrato un po' spiazzato, un po' sorpreso, forse anche addirittura intimorito dalla mole di gente e dalla musica alta (ma non altissima, ci siamo messi in fondo, ovviamente), poco dopo, con una porzione di patatine e gli immancabili coriandoli sulle note di "Io voglio vivere" si è completamente sciolto. A dir poco...
Inutile dire che, comunque, l'attesa era tutto per "Io vagabondo", cantata poi quasi interamente dall'inizio alla fine; all'asilo è una delle hit.
Infine, come già detto, l'immancabile serata passata al Sisten Irish Pub. Quelli di un tempo (anche se non al completo): io, mia moglie ed Enzo; e la nuova leva, Lorenzo, pronto a portare in alto le nostre passioni e condividerle e godersele con noi.
Come ieri, ancora oggi. Sempre.
E Sempre Nomadi.
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