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mercoledì 25 agosto 2021

Dylan Dog 419 - Albachiara

Dopo l'ottimo Albo dedicato a Sally, ecco che col 419 arriva il secondo della Trilogia ispirata alle (e dalle) canzoni di Vasco Rossi, "Albachiara". Abbiamo ovviamente a che fare con una delle canzoni più famose del Komandante, ma nonostante la fama, "Albachiara" non riesce a raggiungere gli alti livelli di "Sally"
La storia ci parla in un ragazzo... trasparente, che si rivolge al nostro Indagatore dell'Incubo (per altro in ferie) per aiutarlo. Ma l'aiuto che chiede non è per se stesso, quanto per la ragazza di cui è innamorato, Alba, che secondo il giovane rischia di diventare invisibile come lui. Ovviamente Alba ha molto dell'Albachiara di Vasco, ma anche stavolta, per fortuna, i richiami al rocker di Zocca finiscono qui, con una storia che va per conto suo, dritta e senza particolari sussulti verso il finale. 

mercoledì 21 ottobre 2020

Dylan Dog 409 - Ritorno al Buio

Col Numero 409 comincia un nuovo miniciclo di Dylan Dog. Stavolta saranno 3 i Numeri che lo completeranno, e vedranno il ritorno di una vecchia conoscenza per i fan dylaniati. Stiamo parlando di Mana Cerace, così come ci annuncia già la scritta in giallo in copertina subito sopra quella del titolo. Titolo che ci fa capire subito di cosa stiamo parlando: "Ritorno al Buio". Sì, torna il Buio, torna Mana Cerace. E lo fa, devo ammetterlo, per me che sono stato sempre molto scettico nei confronti dei "cicli" di albi del nostro Indagatore dell'Incubo, nel migliore dei mondi. Non era semplice, infatti, rendere credibile e coerente una storia con il ritorno di un grande personaggio come Mana Cerace nel nuovo corso di Dylan Dog. Gli autori (gli storici Chiaverotti e Dall'Agnol, quest'ultimo affiancato per le chine da Cattani) sono però riusciti a far incastrare molto bene la storia con quello che già conoscevamo del personaggio e del suo passato, nonostante questo passato, per forze di cose (il nuovo Dylan), dovesse essere in qualche maniera diverso.
Ma veniamo all'albo in questione, ovviamente senza spoilerare nulla:

mercoledì 16 settembre 2020

Dylan Dog 408 - Scrutando nell'Abisso

In questo 408° Albo della Serie Regolare, "Scrutando nell'Abisso", e che probabilmente passerà alla storia anche come l'Albo degli Umarell, troviamo finalmente una storia (autoconclusiva) davvero interessante. Il nostro ritrovato (in chissà quale livello dello Spazio-Tempo) Indagatore dell'Incubo, si ritroverà infatti a fare i conti con un misterioso Serial Killer, che sembra avercela in modo particolare con gli anziani intenti a osservare i cantieri; gli Umarell, appunto. Brutali e inspiegabili omicidi, porteranno dunque Dylan a occuparsi del caso. 
Perché, infatti, questi curiosi vecchietti vengono fatti a pezzi? Cosa si nasconde in quei cantieri? Che lì, tra gli operai intenti a lavorare, ci sia qualcosa di ben più interessante di un martello pneumatico e una ruspa?
Una storia ben raccontata, quella di Gigi Simeoni, e altrettanto ben disegnata da Marco Soldi, che, come ha già fatto la nuova Collana "Oldboy" uscita di recente, ci riporta a respirare l'aria del Dylan Dog di un tempo, seppur intorno al nostro eroe ci sia una nuova realtà, fatta di rapporti diversi tra i personaggi. Una linea narrativa partita con la fine del Ciclo 666, e che in questo nuovo Albo si è lasciata apprezzare anche dal sottoscritto. Insomma, quando una storia è buona, è buona...
Bellissima, come sempre, la Copertina di Gigi Cavenago, con richiami Lovecraftiani.
In attesa allora del nuovo Ciclo di Mana Cerace (vecchia conoscenza), che inizierà proprio dal prossimo Albo, il 409, godiamoci questa storia; con gli occhi bene aperti...
(VOTO: 8 - Occhi Aperti)

martedì 25 agosto 2020

Dylan Dog OLDBOY #2

Se dopo il Primo Numero del "nuovo" Oldboy le mie sensazioni erano state positive, con questo Secondo Numero posso affermare con una certa soddisfazione di poter confermare tali sensazioni. Le due storie contenute in questo Secondo Volume, Cuore Cattivo e Green World, sono riuscite a farmi tornare alle atmosfere e alle storie di qualche anno fa. L'inquilino di Craven Road, qui e soltanto qui, sembra essere tornato finalmente a fare i conti con i veri Incubi a cui tutti noi eravamo affezionati. Sangue, splatter, violenza, paranormale, e storie autoconclusive che, una volta arrivate al fatidico "Fine dell'Episodio", non ci fanno restare lì a scervellarci su come interpretare questo o quello. Sì, il Secondo Numero di Oldboy mi ha convinto in pieno. 
Ma cominciamo subito dalla Copertina: una bella e frizzante rivisitazione dei fratelli Cestaro della prima, storica cover di "L'Alba dei Morti Viventi", che ritroviamo poi nel bel Poster allegato, che spazza via il brutto ricordo di quello allegato al Numero 394.

martedì 4 agosto 2020

Dylan Dog 407 - L'Entità

Dopo il Ciclo 666, Dylan Dog riparte... proprio da dove era finito il 666. Stavolta però ritroviamo il nostro (nuovo) Old Boy in una storia autoconclusiva, che dopo la stancante maratona dei due Cicli da cui arrivavamo, non mi è dispiaciuta affatto. Un caso classico, per certi versi semplice, per il nuovo Indagatore dell'Incubo: a bussare alla sua porta, infatti, è la bella Berenice, che confessa a Dylan la sua impossibilità nel vivere una vita normale a causa di un Demone che, racconta, le impedisce di avere rapporti sentimentali, anzi intimi, con gli uomini di cui si innamora. Che l'Entità sia gelosa della ragazza? A tentare di scoprire la verità, ci penserà ovviamente il nostro Dylan (che inizialmente, però, sembrerà rifiutare il caso) insieme al suo nuovo, vecchio assistente Groucho
Una storia, quella di Barbara Baraldi, che, come capita spesso, regala anche molte citazioni: da Cannibal Holocaust a L'Esorcista, "L'Entità" è un albo in cui finalmente si comincia a (ri)vedere anche del sangue. Ottimi come sempre i disegni di Corrado Roi, così come la copertina di Gigi Cavenago; due conferme ormai quasi scontate, direi. Interessante, poi, il nuovo frontespizio, sempre di Cavenago, in cui è rielaborato, in chiave dylaniata all'interno di uno "scudetto", il dipinto "La libertà che guida il popolo" di Eugene Delacroix.
Una buona ripartenza, seppur non un capolavoro, che ci fa ben sperare per questo nuovo, ennesimo corso dell'Old Boy Nazionale.
(VOTO: 7 - Bentornato Groucho)

giovedì 2 luglio 2020

Dylan Dog 406 - L'Ultima Risata (e Ciclo 666)

Siamo dunque giunti alla fine di questo nuovo Ciclo Dylniato, il 666. Con "L'Ultima Risata", infatti, si chiude la storia a episodi cominciata col 401, subito dopo la fine di un altro Ciclo, ben più lungo, quello della Meteora. E cominciamo subito col dire che il 666 mi è comunque piaciuto leggermente di più rispetto al precedente. Certo, in questi 6 albi post-400 ci siamo ritrovati a fare i conti con un Dylan profondamente diverso da quello a cui eravamo abituati; e non solo fisicamente. 
Ambientato in un Universo Parallelo a quello del nostro Old Boy, il Dylan Dog del Ciclo 666 non mi ha però particolarmente colpito. Una storia, quella che va dal 401 al 406, decisamente dilatata, ricca di citazioni (un bene fino a un certo punto), che non mi ha convinto in pieno. E se la comparsa di un nuovo antagonista, un Killer dalla barzelletta facile, sembrava poter incuriosire (e lo ha fatto) il lettore, ho trovato tutto il resto autocelebrativo e fine a se stesso. Inoltre, col 406, ci ritroviamo di fronte alla resa dei conti col Killer Comico, ed è una resa dei conti troppo surreale, troppo citazionistica (e basta...), troppo fredda. A mio parere funziona tutto davvero poco in questo albo conclusivo, dalle già citate citazioni (spesso direttamente copiate dall'opera citata), ai dialoghi poco brillanti, fino all'apparizione illogica e senza senso di Mater Morbi; perché? Un'apparizione, quella di questo personaggio, che sarà ancora una volta fine a se stessa. E inutile... davvero inutile.

domenica 21 giugno 2020

Dylan Dog OLDBOY #1

In attesa dell'ultimo numero del mini-ciclo 666 del Dylan Dog canonico (se proprio vogliamo chiamarlo così, ormai), ho apprezzato molto il Numero 1 del "nuovo" formato che ha fatto il suo esordio questo mese, Dylan Dog Oldboy, che andrà a sostituire il "Maxi Dylan Dog Old Boy", con un totale di 192 pagine e 2 Storie complete (finalmente!), a cadenza bimestrale.
In queste 2 Storie inedite troviamo il nostro caro, vecchio Dylan con i suoi cari, vecchi compagni a cui tutti siamo affezionati. Si tratta quindi del "mondo" in cui Bloch non è ancora andato in pensione, Groucho è sempre Groucho, e non vi sono tracce dell'Ispettore Carpenter e di Rania Rakim.
Nella prima Storia, "Il Migliore dei Mondi Possibili", Dylan Dog si trova a vivere in una Londra molto particolare: l'intera Inghilterra, infatti, è sicura e pulita, e a parte un unico, grande problema, risolvibile però grazie a degli specifici occhiali, sembra un mondo quasi perfetto. Forse troppo. Che fine hanno fatto, infatti, tutti gli anziani? Perché non ve n'è traccia? Sarà dunque il nostro Indagatore dell'Incubo a scoprirlo, in quello che potrebbe sembrare un episodio di Black Mirror.
Nella seconda Storia, "La Solitudine del Serpente", ci troviamo invece in un mondo che ci è molto più familiare. Un killer spietato e senza faccia uccide persone innocenti, privandole barbaramente del loro volto. Dylan e Groucho, allora, indagheranno insieme a Bloch (toccato nel profondo dalla vicenda, vista la perdita di un suo caro amico) per far luce sulla vicenda.
Insomma, un buon "nuovo inizio" per chi è affezionato al vecchio Dylan (tra l'altro pieno di citazioni), e per chi, come me, sta anche cercando di capire dove ci porterà il nuovo ciclo dopo il 406 della Serie Regolare.
(VOTO: 7 - Oldboy tutto attaccato)

martedì 11 febbraio 2020

I Cicli di Dylan Dog

Finito il Ciclo della Meteora, e finito il primo albo del nuovo corso, devo ammettere di sentirmi spaesato, e non saprei dire se deluso o soddisfatto. 
"Dylan Dog", per come lo conosciamo, termina con l'arrivo dell'Apocalisse. Termina, dunque, con l'albo Numero 400. Una fine che se per certi versi è comprensibile, se come si dice voluta proprio dal papà dell'Old Boy, Tiziano Sclavi, per altri non lo è, perché dolorosa, difficile da accettare. La fine arriva dopo un ciclo, quello della Meteora, che non mi ha entusiasmato particolarmente. Aspettavo da mesi di leggere e vedere cosa sarebbe successo con l'arrivo della terribile Meteora, e l'arrivo è stato (gusto personalissimo) deludente. 
Chiuso il capitolo Meteora, si chiude anche il capitolo Dylan Dog. Il Dylan Dog a cui siamo tutti affezionati. Sul serio. 


(SPOILER)

domenica 12 gennaio 2020

Dylan Dog: 4 volte 400

Dopo il conto alla rovescia dei numeri precedenti, che scandiva l'avanzata di una inquietante meteora verso la Terra, eccoci arrivati a un grande traguardo per Dylan Dog: il Numero 400
Questo non sarà un post per recensire il Ciclo della Meteora o per esprimere un parere su come è finita e su come sembra iniziare un nuovo corso (ho intenzione di farlo prossimamente), ma semplicemente l'occasione per festeggiare il Numero 400 del mio fumetto preferito, che da anni, tra alti e bassi, mi regala un'oretta di immagini e parole al mese. E per l'evento, l'albo si è fatto in quattro: quattro copertine diverse, infatti, per "E ora, l'Apocalisse!", che ci mostrano l'Indagatore dell'Incubo in quattro diverse pose, in cui è intento a suonare il suo clarinetto, a completare il suo galeone, a scrivere il suo diario e a caricare la sua pistola. Le 4 copertine si differenziano l'una dall'altra anche per il colore predominante (e del logo, che cambia leggermente rispetto a quello a cui siamo abituati), su sfondo bianco: Rosso, Arancione, Blu e Verde. Dunque: quale scegliere?
La scelta, per un fan di vecchia data nel mese in cui l'Old Boy festeggia il 400° Albo, non è stata poi così difficile...

domenica 8 marzo 2015

Dylan Dog 342 - Il Cuore degli Uomini

Mah. Sia chiaro, finora sono stato (e sto ancora) dalla parte di Roberto Recchioni, perché apprezzo sempre chi nelle cose ci mette passione e prova a cambiare qualcosa (si spera in meglio) mettendoci la faccia. Sia chiaro allo stesso tempo che per il momento questo "Nuovo Corso Dylaniato" non mi ha entusiasmato, o meglio... sta perdendo colpi. Dal primo numero del Nuovo Corso, il 337 con "Spazio Profondo" (che infatti mi è piaciuto parecchio), non me ne sono perso uno. Ottimo il pensionamento di Bloch nel numero successivo, come buoni (ma non entusiasmanti) i seguenti due. Non mi è piaciuto particolarmente il penultimo, il 341, "Al Servizio del Caos", dove si presentava il nuovo "cattivo", John Ghost, e che doveva quindi rappresentare un "numerone". Ma è con l'ultimo, il 342, "Il Cuore degli Uomini", che credo di aver raggiunto il picco della delusione riguardo il nuovo ciclo di Dylan Dog. Paradossalmente vado un po' controcorrente rispetto ai commenti all'Albo, e dico che i disegni di Dall'Agnol a me non dispiacciono affatto, mentre la storia, invece, sì. Mi dispiace dirlo, ma per quanto mi riguarda siamo di fronte a 98 pagine di noia. Si prometteva addirittura una "sana dose" di splatter... ma se per sana dose si intende l'estrazione di un cuore poi mangiato (il tutto in un paio di tavole), e un personaggio infilzato da un forcone... allora no, la mia idea di Splatter non coincide con quella dell'autore della promessa sulla pagina Facebook ufficiale. E lo "straordinario Groucho", poi... mah.
Ultima nota: la copertina. Bruttarella anche quella. Tra richiami e citazioni, no... non mi è piaciuta. Sarà il contorno nero... sarà il Cuore, saranno i putti, sarà Dylan senza giacca... ma non mi piace.
Vabbè, aspettiamo dunque il prossimo Albo e... vediamo un po'. Tra l'altro, la nuova copertina, seppur nella sua semplicità, sarà assolutamente originale. Almeno quella.