Ero curioso di vedere questo film per il semplice fatto che ci fosse la Cortellesi. Poi, circa un mese fa, una mia zia mi raccontò un divertente aneddoto: "Nessuno mi può giudicare" fu scelto per la proiezione in una manifestazione parrocchiale di una frazione del mio paese d'origine (Roccamonfina), con parroco annesso. Epica la scena in cui il parroco, a film in corso, si alzò scandalizzato e accusò i parrocchiani di aver scelto un film indecente, scandaloso e volgare. Il parroco fuggì via, lasciando i poveri parrocchiani in balia del film del diablo.
La mia curiosità, quindi, è cresciuta notevolmente.
Il film è divertente, con una bravissima Paola Cortellesi (che adoro) e un incredibile Raoul Bova, quasi credibile, appunto, in un ruolo da attore. La presenza di Rocco Papaleo e il divertente cameo di Fausto Leali aggiungono valore al film.
La storia (la regia è di Massimiliano Bruno, mentre il soggetto è di Fausto Brizzi) non ci regala alcuna novità, cadendo ripetutamente in cliché come la trasformazione ricco/povero, intolleranza/tolleranza, vendetta/perdono. Ma è pur sempre una commedia, e come tale si lascia guardare con ritmo e divertimento, con qualche ottima battuta e, ripeto, una bravissima Cortellesi nel ruolo di una ricca snob che dovrà fare i conti con un cambiamento che la porterà sulla via della perdizione (vero don Scandalo?).
La storia (la regia è di Massimiliano Bruno, mentre il soggetto è di Fausto Brizzi) non ci regala alcuna novità, cadendo ripetutamente in cliché come la trasformazione ricco/povero, intolleranza/tolleranza, vendetta/perdono. Ma è pur sempre una commedia, e come tale si lascia guardare con ritmo e divertimento, con qualche ottima battuta e, ripeto, una bravissima Cortellesi nel ruolo di una ricca snob che dovrà fare i conti con un cambiamento che la porterà sulla via della perdizione (vero don Scandalo?).
Insomma, i buoni sentimenti vincono sempre, ma la godibilità della commedia c'è tutta, e allora, se c'è proprio da giudicare... che sia un giudizio positivo.
Un ultimo commento alla piccola storia paesana riguardante don Scandalo: mi chiedo spesso come facciano alcuni uomini di chiesa (e gli adepti che li seguono a ruota) a vivere nel loro estremo perbenismo, chiuso, ignorante, anacronistico. Un perbenismo che spesso sfocia chiaramente nel ridicolo. Ma alla fine... contenti loro, contenti tutti. Nessuno li può giudicare. O forse - per loro - qualcuno sì...
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿 - Giudicabile... positivamente
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